In occasione della giornata mondiale dell'infanzia, l'associazione 21 luglio ha posto alle istituzione il problema dei minori di etnia rom nel nostro paese. Questa associazione è una ONLUS che ha come fine la solidarietà sociale, umana e culturale, ed è particolarmente attenta ai diritti dei minori e mira all'abbatimento di ogni forma di discriminazione e intolleranza nei confronti della divesità.
I bambini rom sono spesso "dimenticati" dalle istituzioni, che sembrano non considerare il fatto che anche i bambini rom sono dei minori da tutelare e su cui investire. Questo non avviene per difficoltà materiali, ma anche per una situazione radicata di emarginazione sociale di questo gruppo etnico.
I minori rom in Italia si calcola siano circa 20 mila distribuiti tra insediamenti formali e informali. Gli insediamenti informali sono quelli soggetti a frequenti sgombri da parte delle autorità e quindi i bambini che vivono al loro interno si trovano in una situazione ancor più precaria.
In ogni caso, anche coloro che vivono negli insediamenti formali, quindi riconosciuti dalla legge italiana, spesso si trovano lontano dai centri abitati e dalle comuni strutture sociali, elemento che di certo non fa che aumentare l'isolamento sociale e l'emarginazione dei rom. Ma chi maggiormente risente di questo fattore sono proprio i bambini che non hanno la possibilità di frequentare coetani, al di fuori di quelli del campo in cui vivono, e tantomeno di prendere parte a percorsi di formazione tipici dell'infanzia, come praticare uno sport. Ulteriori conseguenze di questa situazione si riflettono anche in ambito scolastico, dove spesso i bambini rom vivono una situazione segnata dal pregiudizio da parte dei coetani, cosa che rende il percorso scolastico più difficoltoso e quindi spesso caratterizzato da abbandoni precoci. Diventa più difficile per i bambini rom conseguire un titolo accademico di un certo livello, e dunque avere la possibilità di trovare un lavoro regolare in futuro.
Per questi motivi l'associazione 21 luglio ritiene necessaria "un'inversione di tendenza culturale e sociale per evitare di compromettere irrimediabilmente il presente e il futuro dei bambini e dei giovani rom che costituiscono oggi una preziosa risorsa per il nostro Paese, una fonte preziosa di intelligenza su cui costruire la speranza”.
Fonte: Il Redattore sociale